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Mobilitazione nazionale, lavoratori edili trevigiani in piazza a Torino il 1 aprile

Comunicati Fillea - 30/03/2023

 

Veronica Gallina (FILLEA CGIL): “Servono subito politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città”

Mobilitazione nazionale, lavoratori edili trevigiani in piazza a Torino il 1 aprile

Al centro della protesta dei lavoratori le richieste di modifica al decreto 11/2023 perché non vengano esclusi i redditi bassi e gli incapienti dall’accesso ai vari incentivi per l’efficienza energetica, la messa in sicurezza degli edifici, l’abbattimento delle barriere architettoniche

 

A Torino in zona Falchera, periferia in fase di riqualificazione: questa la scelta di FILLEA CGIL e FENEAL UIL per la giornata nazionale di mobilitazione e protesta del 1°aprile. Una giornata che segnerà il punto di arrivo di una serie di iniziative, volantinaggi, incontri con i Prefetti e i presidenti delle Province italiane, assemblee e azioni simboliche, promosse dai due sindacati di categoria per denunciare gli impatti negativi sul settore delle costruzioni e mandare un messaggio al Governo “Fai una cosa buona”, slogan ed hashtag della mobilitazione.

 

La FILLEA CGIL e la FENEAL UIL hanno indetto, infatti, per sabato prossimo una giornata nazionale di mobilitazione con cinque manifestazioni tenute parallelamente in altrettante periferie. Più precisamente oltre a Torino, meta della rappresentanza trevigiana, anche a Roma, Napoli, Cagliari Palermo. Secondo i Sindacati, oltre a mancare una seria politica di medio periodo per la rigenerazione e la sostenibilità ambientale, soprattutto proprio nelle periferie urbane e aree interne, a livello nazionale sono a rischio oltre 100mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni.

 

“Da queste città lanceremo le nostre proposte – spiegano le categorie degli edili CGIL e UIL – per ridurre i danni che deriverebbero dall’applicazione del decreto 11/2023 così come concepito, con il blocco della cessione dei crediti per i bonus edili a discapito dei i redditi più bassi. Ma anche e soprattutto contro le nuove norme del Codice degli Appalti che riducono gli obblighi di applicazione dei CCNL edili e introducono la liberalizzazione dei subappalti a cascata con conseguenze pesanti su occupazione, sicurezza dei lavoratori, qualità del lavoro e sostenibilità”.

 

“Altre soluzioni sono possibili e manterrebbero i posti di lavoro – sostengono Veronica Gallina, segretario generale FILLEA CGIL di Treviso e Angelo Pandolfo, segretario generale FENEAL UIL di Treviso –: mantenendo la cessione dei crediti per le famiglie con redditi bassi, i condomini di periferia, le case popolari. Serve un reale cambio di passo attuando politiche industriali stabili e strutturali per la rigenerazione delle città, trevigiane, venete e di tutta Italia, e per la riduzione degli sprechi energetici e l’inquinamento, garantendo così qualità del lavoro e delle imprese, rispetto del Contratto nazionale edile e vietando il subappalto all’infinito. Bisogna fare in modo che la sicurezza sul lavoro e la legalità siano incentivate e garantite”.

 

In allegato il volantino

Ufficio Stampa

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