Nella Marca coinvolti oltre 6.500 tra lavoratori e lavoratrici di circa 700 realtà pubbliche e private
Venerdì 5 febbraio si ferma la ristorazione collettiva
Manifestazione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dalle ore 10:00 in piazza Borsa a Treviso, con presidio e gazebo dei servizi Caf, Patronati e Uffici Vertenze
Venerdì 5 febbraio sciopero nazionale della ristorazione collettiva: nella Marca coinvolgerà oltre 6.500 tra lavoratrici e lavoratori per circa 700 realtà pubbliche e private del territorio. Ad aderire allo sciopero e a proclamare la mobilitazione sul territorio sono le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Treviso che hanno organizzato per la stessa giornata, dalle ore 10:00 alle 12:00, un presidio nel capoluogo, in piazza Borsa. Per la manifestazione provinciale con le OOSS anche i servizi che fanno capo ai Sindacati. Saranno, infatti, presenti tre gazebo di Caf, Patronato e Ufficio Vertenze per fornire informazioni e dare assistenza legale, fiscale e previdenziale ai lavoratori e ai pensionati.
A 32 mesi dalla scadenza del Contratto Nazionale del Turismo – che include la Ristorazione Collettiva – gli oltre 6.500 lavoratori e lavoratrici trevigiani del settore sono ancora in attesa del contratto ed è per questo che le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato uno sciopero nazionale per il 5 febbraio 2016 per l’intera giornata lavorativa con manifestazioni da svolgersi a livello territoriale.
“Occupati principalmente nella refezione in appalto di asili nido, scuole, ospedali, case di riposo, caserme, mense aziendali, circa 700 realtà pubbliche e private nel nostro territorio, le lavoratrici e i lavoratori della ristorazione Collettiva, sono per la maggior parte donne con contratto part time con poche decine di ore di lavoro alla settimana e spesso con diversi mesi all’anno di sospensione lavorativa – spiega Nadia Carniato, segretaria generale Filcams Cgil di Treviso - e con il loro contributo, assicurano non solo un pasto, ma anche la salute delle persone, rivestendo un ruolo importante seppur invisibile a sostegno della nostra società”.
“Fin dall’avvio delle trattative il settore della Ristorazione Collettiva ha scontato grandi difficoltà per la divisione delle compagini datoriali. Nonostante ciò – ha detto Massimo Marchetti della UIL TUCS di Belluno Treviso - le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno affrontato il negoziato con tutte le associazioni datoriali che rappresentano le imprese del settore, anche se non firmatarie dei Contratti (Turismo parte speciale Ristorazione Collettiva), dimostrando grande senso di responsabilità al fine di dare la massima copertura contrattuale agli addetti del settore”.
“Le parti datoriali, anche se divise tra loro, hanno avanzato inaccettabili richieste: una riduzione del costo del lavoro, la revisione in peggio della clausola sociale nei cambi di appalto, un abbassamento delle tutele collettive ed individuali, indisponibilità ad erogare aumenti economici in linea con i rinnovi contrattuali già siglati nel comparto turistico – ha aggiunto Patrizia Manca della Fisascat – Cisl Belluno Treviso -. Intervenire sugli istituti contrattuali nei termini proposti delle associazioni datoriali porterebbe a un ingiustificato arretramento della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, già fortemente colpiti dalle difficoltà degli ultimi anni.”
“Nel garantire i servizi minimi, le Organizzazioni Sindacali, a fronte dell’impossibilità di proseguire nelle trattative e per sostenere la vertenza aperta, - hanno concluso Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - metteranno in campo tutte le azioni necessarie per far sentire forte la propria voce e coinvolgere le nostre comunità, contro le ingiustizie e la precarietà degli addetti del settore.”
UFFICI STAMPA
Carniato Nadia
Segretario Generale FILCAMS CGIL TREVISO