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Con la proclamazione dello sciopero, continua la mobilitazione dei lavoratori per il rinnovo del CCNL multiservizi scaduto da 7 anni

Comunicati Filcams - 12/11/2020

Con la proclamazione dello sciopero, continua la mobilitazione dei lavoratori per il rinnovo del CCNL multiservizi scaduto da 7 anni
Venerdì 13 novembre nuovo presidio in piazza dei Signori a Treviso

 

È ormai oltremodo urgente definire trattamenti economici e normativi congrui e dignitosi per quei lavoratori occupati in molti appalti pubblici e privati ai quali viene applicato il CCNL dei servizi integrati e multi servizi, scaduto ormai da 7 anni. Sono oltre 30mila in Veneto, circa 7mila nella sola provincia di Treviso, e operano nello svolgimento di servizi essenziali, come pulizie in ospedali, case di riposo, asili, scuole, università, uffici pubblici e postali, telecomunicazioni, banche, assicurazioni, centri commerciali, negozi, fabbriche. A sostegno della vertenza unitaria, nel trevigiano, dopo quello del 21 ottobre scorso, venerdì 13 novembre, avrà luogo, oltre allo sciopero proclamato a livello nazionale dalle Sigle di categoria, un secondo presidio dei lavoratori organizzato dalla FILCAMS CGIL in piazza dei Signori nel capoluogo della Marca alle ore 12.00.

“Dopo 7 anni, le dichiarazioni di disponibilità a concludere il rinnovo del contratto nazionale da parte delle associazioni datoriali sono solo parole, non seguite da comportamenti coerenti e da un cambio di impostazione nei contenuti – afferma il Segretario FILCAMS CGIL di Treviso Alberto Irone –. Molte aziende del settore, che in modo rilevante si sviluppa in appalti pubblici, anche in questo periodo di emergenza sanitaria hanno incrementato in modo consistente il lavoro e i fatturati. Senza un rinnovo del contratto nazionale e relativi adeguamenti delle retribuzioni si continuerà a sfruttare il lavoro, il grande impegno e i sacrifici, la professionalità, la dedizione e la serietà proprio di quei lavoratori che sono tra i più essenziali. Lo sono sempre stati ma sono dopo lo scoppiare della pandemia il loro importante operato è stato messo in evidenza, ma ancora le parti datoriali non vogliono riconoscere a loro giusti diritti e dignità. Sono lavoratrici e lavoratori (il 70% del settore è rappresentato da donne), che hanno salari esigui, orari spesso ridotti, carichi di lavoro pesanti e condizioni difficili – sottolinea Irone –, a causa delle quali spesso mettono a repentaglio la loro salute e sicurezza per garantire quella degli altri, di tutti noi”.

A fronte di tutto questo, le Sigle di categoria hanno proclamato lo sciopero nazionale del settore per l’intera giornata del 13 novembre 2020.

 

 

Ufficio Stampa


Irone Alberto
Segretario Generale FILCAMS CGIL TREVISO