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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 24/05/2011

SABATO 28 MAGGIO 2011: CONVEGNO DELLA CAROVANA ANTIMAFIA A CASTELFRANCO VENETO
Mafia-lavoro-capitali, Cgil: serve un Osservatorio provinciale.
Barbiero: "Anche nella Marca lo sfruttamento del lavoro e la penetrazione dei capitali provenienti da attività illegali sono aspetti connessi che fanno capo alla mafia.
Si metta in piedi uno strumento di raccordo che faccia rete tra gli operatori dell'economia, le istituzioni, le forze dell'ordine e la rappresentanza sociale, per monitorare il fenomeno e, informando l'opinione pubblica, creare un clima di legalità e moralità abbattendo omertà e paure"

"In occasione del passaggio della Carovana Antimafia nel trevigiano, la Cgil provinciale fa appello alle istituzioni e al mondo dell'imprenditoria perché, in un momento di congiuntura economica negativa e di crisi della finanza pubblica, quando cresce il rischio di infiltrazioni malavitose e le occasioni di sfruttamento del lavoro si moltiplicano, si istituisca un Osservatorio provinciale Antimafia che, mettendo in rete le strutture già esistenti (CCIAA, Direzione Provinciale del Lavoro, Camera del Lavoro, Guardia di Finanza), monitorizzi il fenomeno criminoso, con particolare attenzione alle penetrazioni nella sanità privata, negli appalti pubblici e nel tessuto economico della Marca."
Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil di Treviso, confermando la partecipazione al convegno di sabato 28 maggio dalle ore 10:30, presso la fattoria sociale "El contadin" di Castelfranco Veneto, organizzato da "Libera", "Avviso Pubblico" e "Arci". L'invito è rivolto anche al presidente della Provincia, Leonardo Muraro, al questore, Carmine Damiano, al prefetto, Aldo Adinolfi, al procuratore della Repubblica, Antonio Fojadelli, al comandante dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Treviso.

"Già da diverso tempo – ha spiegato il vertice di via Dandolo - la Cgil di Treviso ha denunciato il fenomeno delle infiltrazioni di stampo malavitoso nell'economia locale, in particolare nel campo della logistica, per il quale solo poco tempo fa è stato siglato un accordo sulla tariffa minima, quale soglia di garanzia contro le illegalità e lo sfruttamento dei lavoratori, spesso stranieri. Come il Sindacato ha più volte messo in evidenza la preoccupante influenza di capitali stranieri, in particolare orientali, e dunque non facilmente rintracciabili e frequentemente connessi alla criminalità organizzata e al riciclo di denaro sporco, nel mondo del terziario e della produzione."

"Proprio su questi aspetti – ha continuato Paolino Barbiero - quello dei capitali provenienti da attività illecite, destinati a essere investiti e diversificati, e quello dello sfruttamento dei lavoratori, oggi si gioca la partita della legalità del nostro sistema produttivo e finanziario. Talmente fragile e bisognoso di risorse è in questo particolare momento il mondo dell'economia e dell'investimento pubblico che il rischio di infiltrazioni malavitose e corruzione aumenta esponenzialmente anche nel nostro territorio.
Infatti, quello che emerge è che nel mirino delle mafie è entrato il comparto della sanità privata, che chiede ingenti fondi per poter supplire alle crescenti lacune del pubblico. Inoltre, anche dietro gli appalti assegnati sulla base del "massimo ribasso" si celano troppo spesso episodi di corruzione, evasione, elusione e sfruttamento del lavoro.
Ed è necessario, allora, cambiare questo criterio d'assegnazione con quello del "minimo necessario", che garantisce la trasparenza e l'affidabilità delle imprese e dei loro rapporti di lavoro, ma anche un ritorno in termini di qualità ed efficienza sul fronte del servizio offerto. Come si è fatto nel settore della logistica, dove con decreto è stata fissata una tariffa minima corrispondente a 17,25 euro/ora, è indispensabile anche nel settore sanitario e socio-assistenziale stabilire una soglia economica che rappresenti un importante deterrente agli appalti al ribasso, dietro i quali troppo spesso si nascondono proprio le situazioni di sfruttamento dei lavoratori e di criminalità organizzata. Limite minimo che per le maggiori competenze professionali richieste dal comparto della sanità non potrà essere inferiore ai 18euro/orari".

"Combattere le mafie e la malavita organizzata – ha sottolineato il segretario della Cgil di Treviso - significa avere gli strumenti per denunciare tali fenomeni, sollecitare maggiori e mirati controlli, stimolare gli attori istituzionali e sociali ad attivarsi e a prendere severi provvedimenti, ma anche informare imprenditori, lavoratori e tutta la cittadinanza così da creare un positivo clima culturale per poter crescere nell'etica del lavoro e della legalità e non nell'omertà e nella paura. Anche questo, quello dell'informazione e della diffusione, sarà dunque un obiettivo primario dell'Osservatorio provinciale che col un report periodico potrà dare notizia non solo dei dati relativi alla Marca ma anche l'impegno profuso e dei risultati ottenuti."

"Dal rapporto 2010 di SOS Impresa, che stima in 135miliardi di euro il fatturato della criminalità economica in Italia, infatti, possiamo capire la portata dal fenomeno sul territorio nazionale. Di questo enorme giro di denaro – ha aggiunto Barbiero - la mafia, sempre secondo le stime di "SOS Impresa", intasca netto il 50%. Insomma miliardi di euro provenienti dai proventi della droga, dai traffici illeciti, dal giro delle scommesse e dei giochi d'azzardo che queste organizzazioni a delinquere hanno necessità di ripulire. E lo fanno strategicamente investendo proprio in un momento dove i grandi investitori sono sempre meno e più difficili da reperire. Si pensi solo che per quanto riguarda il riciclaggio la Banca d'Italia denuncia una cifra in percentuale pari al 10% del Pil italiano.

I settori più colpiti o più a rischio sono l'edilizia, i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti tossici, il turismo, ma anche l'agricoltura e la rete di distribuzione alimentare. Segnali forti poi fanno emergere il preoccupante interessamento posto dalla criminalità sulla sanità privata, che oggi più che mai esternalizza interi servizi e dove la corruzione, essendo questo un settore non ancora sufficientemente preparato ad affrontare il problema, riesce meglio ad attecchire. Aumentare la trasparenza nei contratti e nelle gare d'appalto e una più rigorosa applicazione dei contratti e delle leggi diventa un impegno di tutti.

Ufficio Stampa