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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 15/07/2011

VENERDI' 15 LUGLIO 2011 MANIFESTAZIONE DI CGIL E SPI, appello di Barbiero per una ampia mobilitazione.
"Siamo al fallimento, serve dare una segnale forte".
"Provvedimenti del governo socialmente disastrosi, così si mette in ginocchio il Paese".
"Il paese è al fallimento, serve la mobilitazione di tutti, soprattutto di fronte ad un attacco durissimo alle pensioni dagli esiti sociali e occupazionali disastrosi".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso, ricordando che venerdì prossimo 15 luglio a Treviso si terrà una grande manifestazione, organizzata da Cgil e Spi Cgil, contro la manovra del governo che interviene pesantemente sui pensionati e sulle regole di accesso alla pensione.

"Colpiscono - ha detto Barbiero - quel welfare naturale rappresentato dalla famiglia, tanto più importante in fase di crisi e ancora di più se si considera i tempi sempre più dilatati di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, peraltro in condizioni di sempre crescente precarietà".
"Ci mettiamo - ha sottolineato il segretario della Camera del Lavoro di Treviso - le forti preoccupazioni per i tagli decisi ieri, che, guardando la lista degli interventi, incidono con una modalità da macelleria sulla spesa sociale e aumentano di fatto, per effetto degli interventi su oneri e deduzione, le tasse per i redditi medio bassi. Il tutto in una situazione che vede il tessuto produttivo esposto agli effetti della crisi finanziaria: se sono le banche a detenere il debito pubblico nazionale, è chiaro che gli effetti negativi derivanti da questo portafoglio non potranno che essere traslate dagli istituti di credito nei rapporti con il mondo delle imprese, delle famiglie e il loro bisogno di essere sostenute".

"Altro che ripresa - ha concluso Barbiero - siamo in pieno rischio default, a cominciare dal mercato del lavoro. Lo hanno detto anche gli economisti internazionali: il problema italiano non è tanto il debito pubblico ma l'assenza di crescita. E per la crescita servono politiche che vadano ben al di là dei provvedimenti inutili sul trasferimento dei ministeri al Nord o le norme sulla giustizia. Per questo, anche a Treviso, serve una mobilitazione vasta e visibile, da parte dei lavoratori attivi, dei pensionati, dei disoccupati e dei giovani".

Ufficio Stampa