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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 01/07/2011

Barbiero: "Chiarezza sull'operato di Salton. Adesso si scelga un direttore extrapolitico".
Ascopiave, Cgil: "Trevigiani indignati, così si buttano via risorse".
Barbiero: "I veri azionisti di Asco sono i cittadini, preoccupati e arrabbiati per le sorti della multiutility. Si sta consumando una guerra intestina che brucia capitali che invece potrebbero aiutare le famiglie a reddito basso e per sostenere i comuni della Marca"

"I trevigiani sono indignati, basta col teatrino della politica. Così si bruciano importanti risorse che potrebbero essere utilizzate dai Comuni e a sostegno delle fasce più deboli della società".
Questo il duro commento di Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso, che punta il dito contro la guerra intestina che si sta consumando in Ascopiave. "Guerra indecorosa - come afferma Barbiero – mossa solo dall'arrivismo personale, dall'avidità e dalla più bieca spartizione delle poltrone. La gente ne è indignata. Riceviamo giornalmente lamentele, segnalazioni e richieste di intervento da parte di tanti lavoratori e pensionati che quotidianamente seguono sui giornali le esasperate battaglie per il controllo della più importante multiutility del territorio. E sono preoccupati, arrabbiati e carichi di sdegno che manager e amministratori del calibro di Salton e di Zugno possano arrivare a tanto. Su questa indecorosa faccenda, che si connota sempre più come una faida tra i due alleati politici, Lega e Pdl, il grande assente è il bene per i cittadini. Cittadini che sono i primi e i veri proprietari, essendo i Comuni gli azionisti di Ascopiave, della società stessa".

"400mila famiglie di trevigiani che pagano regolarmente la bolletta e che chiedono che si chiuda il sipario su questo teatrino. Perché è proprio sugli utenti che si è fondato lo sviluppo della società di forniture energetiche e che ne decreterà il futuro. Utenti, delusi e arrabbiati, che oggi minacciano di rivolgersi ad altri fornitori. Chi si professa federalista – ha aggiunto Barbiero - non può allora assistere passivamente a tale spreco di denaro che si ripercuoterà inevitabilmente sulle tariffe. Ricordiamoci, infatti, che il titolo è quotato in borsa e risente negativamente di queste pressioni interne bruciando ogni giorno migliaia di euro. Perché ci sono capitali che oggi va bene sacrificare all'altare della politica e che si trovano sempre per pagare gli incarichi e i benefit degli amministratori. E poi ci sono risorse che a fatica, e solo grazie alla giusta battaglia portata avanti dai sindacati, sono state destinate in aiuto di 3mila famiglie con reddito basso, alle quali viene applicata una scontistica sulla tariffa. Proprio queste ultime sono quelle risorse che, anche seguendo la logica federalista, potrebbero essere implementate per restare nel territorio contribuiendo alla sua crescita, sostenendo i consumi e la tenuta del tessuto sociale della Marca".

"Mi domando, invece – ha continuato Barbiero - quale sia il riscontro anche in termini di produttività e di redditività per la società dei lauti stipendi pagati a manager, consiglieri, e "agli amici" delle consulenze esterne, pagati da Ascopiave e da tutto il Gruppo Ascoholding. In un periodo difficile come questo dove si continua comunque a chiedere dei sacrifici ai trevigiani, e il caso dell'aumento dell'Rc Auto ne è dimostrazione, si parta proprio da questi capitoli di spesa per eliminare gli sprechi e mettere più rigore nei conti. Perché, anche al netto di eventuali gestioni finanziarie fin troppo "allegre", la struttura attuale e le sue dinamiche di sviluppo hanno solide fondamenta per le prospettive future della distribuzione del gas e dell'energia, e di conseguenza per il conseguimento di benefici distribuibili sul territorio".

"Infine – ha concluso Barbiero - sulle gravissime accuse di Zugno a riguardo dell'operato di Salton deve essere fatta chiarezza. False comunicazioni e spese faraoniche, strane operazioni commerciali vengano vagliate attentamente da chi è deputato a farlo. Ci vuole più rispetto per i cittadini. Se il direttore deve essere una figura tecnica ed esecutiva venga scelta coerentemente fuori dalla politica, e venga valutato dai Sindaci per le sue capacità in termini di produttività e di valore aggiunto per il nostro territorio".

Ufficio Stampa