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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 18/01/2011

Sul caso Diadora la Regione ha cambiato le regole del gioco.
Cgil: "Più rispetto per i lavoratori e per il Sidacato".
Barbiero: "Ci siamo impegnati fino all'ultimo per il mantenimento dei posti di lavoro. La Donazzan dica la verità: il piano di recupero occupazionale c'era per tutti e in origine prevedeva la cassa integrazione in deroga per gli 84 dipendenti da ieri in mobilità".

"Ci vuole più rispetto da parte delle istituzioni verso i lavoratori, che non si fanno certamente illudere o abbindolare ne dalla politica ne dal Sindacato." Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario provinciale della Cgil di Treviso, rispondendo alle accuse dell'assessore regionale Elena Donazzan su caso Diadora. "Paragonato ai molti salvataggi delle imprese industriali della provincia di Treviso, di cui l'assessore Donazzan conosce perfettamente i contenuti, la vicenda che ha visto protagonista Diadora è quella che negli scorsi 18 mesi ha prodotto, rispetto alla drammatica situazione finanziaria in cui verteva l'azienda, il più alto recupero occupazionale. Nessuna illusione, le promesse, piuttosto, sono quelle vane che ci sono arrivate da Regione e Provincia. Noi, come Sindacato, abbiamo invece lottato fino all'ultimo per la conservazione del posto di lavoro e per assicurare nuove prospettive di collecamento a tutti i dipendenti della ditta di Caerano."

"È infatti – ha spiegato Paolino Barbiero - grazie all'accordo sindacale che Geox ha potuto, nei 18 mesi di cassa integrazione previsti dal ministero, ripristinare l'equilibrio finanziario, produrre utili e rilanciare il marchio, fiore all'occhiello del distretto dello Sportsystem.
Questo, contestualmente all'assorbimento di tutti i 160 dipendenti dei negozi, a 107 nella nuova realtà aziendale e ai ricollocati. Insomma di 370, quelli che da ieri sono entrati in mobilità, cioè sono stati licenziati, sono 84.
Per questi lavoratori secondo le norme in vigore fino al 31 dicembre dello scorso anno erano previsti altri 6 mesi di cassa integrazione in deroga, con l'obiettivo di farne assumerne almeno un'atra ventina all'interno del mondo Geox, Diadora Sport e nel composito sistema di cooperative collega ad esso collegato."

"Invece di accusare i Sindacati, in particolare la Cgil, come ormai è d'abitudine fare da quella parte politica - ha continuato Barbiero - la Donazzan sia onesta e dica che per le aziende in procedura concorsuale non ci sono le condizioni per la formulazione di un piano industriale e che se qualcuno non ha fatto la propria parte per garantire ai lavoratori il mantenimento del posto è chi ha cambiato in corsa le regole del gioco, ossia la Regione.
Regione che, come per altre imprese in fallimento e in concordato oggetto di subentro del nostro territorio, dovrebbe rifinanziare la cassa integrazione, per un tempo di 12 più 12 mesi, così da mettere anche fine alla disparità per cui i soldi dell'apposito fondo sono stati versati ma ad alcuni non viene erogato nessun trattamento."

Gli impegni assunti dal Sindacato sono stati rispettati e abbiamo ottenuto risultati concreti.
Avevamo però chiesto un atto di fiducia verso tutti coloro che in questa vicenda si sono fortemente impegnati nel garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, invece, sapendo di mentire, il Governo regionale continua ad affermare che nessuno verrà lasciato solo, che i soldi servono per le piccole imprese e per chi gode di pochi ammortizzatori sociali, non ammettendo invece che anche in quelle realtà crescono esponenzialmente i casi di fallimento e cessata attività, dove lavorano dipendenti che niente avevano e niente avranno.
L'assessore Donazzan – ha concluso Barbiero - dovrebbe allora capire che i lavoratori non si fanno illudere da nessuno, perché contano i fatti più che le parole.
E per questo continueremo a denunciare le mancanze della politica e tutti quei casi in cui l'accordo separato Regione-Cisl e Uil, che ha prodotto questa drammatica situazione, determinerà la mancanza di adeguate tutele per i lavoratori."

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