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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 20/09/2013

Il Sindacato pronto alla mobilitazione di protesta.
Precari PA, illusione e delusione per oltre 500 trevigiani
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Ivan Bernini: "Deluse le aspettative di centinaia di giovani precari: nessuna stabilizzazione ma un possibile percorso concorsuale per l'inserimento del personale con contratti a termine nell'ambito delle risorse già previste per le assunzioni e senza oneri aggiuntivi.
Ora ci faremo sentire".

"Sono bastati pochi giorni per verificare e comprendere che in realtà il provvedimento inopportunamente chiamato dal Governo "Stabilizzazione dei precari delle Pubbliche Amministrazioni" non corrisponde al suo significato letterale.
L'unica possibilità stabilita da quel provvedimento, ma che poi non è una novità per le Pubbliche Amministrazioni, sta nella proroga dei contratti a termine.
Nessuna stabilizzazione quindi, ma solo un possibile percorso concorsuale per l'inserimento negli uffici pubblici di parte del personale con contratti a termine nell'ambito delle risorse già previste per le assunzioni e senza oneri aggiuntivi. Tradotto nel concreto, considerando che la normativa in materia di assunzioni non si è sbloccata di una virgola, nel trevigiano le possibilità di dare una risposta occupazionale a questi lavoratori sono legate al lumicino".

Questa è la valutazione che Ivan Bernini, segretario della Funzione Pubblica CGIL di Treviso dà del provvedimento di stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione varato a inizio settembre. "Per questa ragione il Sindacato organizzerà nei prossimi giorni un'assemblea con i lavoratori precari delle Pubbliche Amministrazioni non solo per raccogliere il loro disagio ma per provare a canalizzarlo verso iniziative concrete di sensibilizzazione l'opinione pubblica relativamente a un tema che riguarda tutti i cittadini".
"L'affermazione "non ci saranno mai più contratti a termine che non siano eccezionali e temporanei" ha avuto l'effetto solo di creare aspettative in coloro che quotidianamente vivono un disagio reale, qual è l'assenza di prospettive di lavoro, di sicurezza di reddito, e dunque di progetti di vita. E che in provincia di Treviso si contano in 500 lavoratori.

Infatti – ha continuato il segretario provinciale - i contenuti del provvedimento sono ben altri, e l'ha ben sottolineato il Ministro della Funzione Pubblica a Cianciano Terme affermando che "sarebbe, in questo momento economico, un grave azzardo per il Paese". Il grave azzardo per il Paese, soprattutto in una fase economica e sociale come questa, è non creare le condizioni per favorire crescita ed occupazione insistendo solo su politiche di austerità che colpiscono duramente".

"Per renderlo ancor meglio comprensibile – ha spiegato Bernini - se non ci saranno modifiche al decreto in sede di conversione, significa che i lavoratori con contratti a termine continueranno ad essere utilizzati, senza garanzia di continuità del lavoro, non in via temporanea ed eccezionale ma strutturalmente, non solo non investendo ma mettendo a rischio la stessa funzionalità dei servizi.
E – ha concluso Bernini - stiamo parlando solo dei tempi determinati senza contare, perché nel decreto non si fa cenno alcuno, alle centinai di lavoratori trevigiani che lavorano nelle Pubbliche Amministrazioni con contratti a progetto, o con falsi rapporti libero professionali che in realtà nascondono lavoro dipendente, anch'essi illusi dall'effetto annuncio del Governo".