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CONTRO LA CRISI FARE SPAZIO AI GIOVANI IL COWORKING

Comunicati Segreteria - 24/06/2013

La nuova stagione che si apre nella nostra città con l'amministrazione Manildo può essere una occasione per sperimentare forme innovative di intervento a favore dei giovani che possono essere anche una grande opportunità di contrasto alla crisi economica, la precarietà e la disoccupazione che colpiscono pesantemente per la prima volta anche i giovani trevigiani.

Il dibattito sugli spazi per i giovani, animato in particolar modo dal collettivo Ztl, si è concentrato su di un aspetto molto importante: quello della socialità, della musica e della cultura.
Ma vorrei suggerire alla nuova Amministrazione di guardare al tema dello "spazio" che dobbiamo dare ai giovani anche dal punto di vista dell'occupazione e del sostegno alle nuove professioni frutto della rivoluzione digitale.

In questi ultimi anni stiamo assistendo a un cambiamento profondo del mondo del lavoro e dell'organizzazione del sistema delle imprese.
Sempre più spesso per molte delle competenze tecniche e professionali, anche strategiche, le aziende che non riescono ad avere al proprio interno queste funzioni in modo stabile, ricorrono all'outsourcing affidandole a professionisti esterni e collaborazioni. E' un modo, non nascondiamocelo, anche per ridurre i costi.

Per questo motivo cresce il numero di giovani che, non trovando o non volendo un contratto di lavoro dipendente, avviano una propria attività indipendente.
Si tratta anche di un modo spesso efficace per rispondere alla difficile situazione economica che viviamo in questi anni. Dai settori della information tecnology, alle attività di progettazione, dall'editoria ai servizi web, dalla creatività alle consulenze tecnologiche, migliaia di giovani lavorano grazie ad un computer ed alla rete in modo indipendente. Ma questo tipo di lavoro spesso si scontra con lo scoglio iniziale della difficoltà di lavorare a casa o di trovare un proprio spazio operativo con i relativi costi.

Dall'Europa viene una esperienza che si sta diffondendo anche in molte città italiane: il coworking.
Si tratta di uno spazio rivolto a questi giovani professionisti per la condivisione delle esigenze di questo tipo di lavoro. Oltre agli evidenti vantaggi economici, l'idea del coworking sta funzionando anche perché attiva sinergie e collaborazioni che per questo tipo di giovani professionisti sono prassi naturali essendo cresciuti lavorando appunto in rete.

Lo spazio di coworking può diventare un volano per allargare il network di collaborazioni, scambiarsi competenze e conoscenze, sviluppare collaborazioni. A Treviso potrebbe essere una bella sfida aprire un coworking in uno dei tanti spazi vuoti della città in relazione con il sistema universitario e delle imprese. Non servono grandi investimenti perché si tratta sostanzialmente di un open space con postazioni con connessione a banda larga, stampanti collegate in rete una segreteria che funga da recapito e gestisca gli spazi e una sala riunioni comune utile anche per organizzare incontri a tema, workshop, esposizioni e altri piccoli eventi che facciano diventare questo spazio un vero e proprio luogo di incontro e scambio professionale.

Sarebbe un bel segnale di investimento e di fiducia nei giovani per segnare la nuova stagione della città.