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COMUNICATO STAMPA UNITARIO

Comunicati Segreteria - 23/01/2014

Le Organizzazioni Sindacali invitano i cittadini ad esprimersi al referendum del 26 gennaio.
Fusione Ormelle e San Polo di Piave, i Sindacati per il sì
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I Segretari Generali CGIL CISL e UIL: "Un'occasione da non mancare. Di questo passo si rischia la paralisi dei Comuni: l'immobilismo ha un prezzo più caro del cambiamento"

"Quello della fusione dei Comuni è un progetto giusto e che noi condividiamo. Come Sindacati impegnati sul fronte dei diritti e per l'efficienza delle Pubbliche Amministrazioni, sosteniamo il processo intrapreso dai Sindaci e dai Consigli Comunali di Ormelle e di San Polo di Piave e che ha offerto ai cittadini dei due Comuni la possibilità di esprimersi attraverso il referendum". Con queste parole le Organizzazioni Sindacali CGIL Treviso, CISL Belluno-Treviso e UIL Belluno-Treviso, invitano i cittadini dei due Comuni dell'opitergino mottense a votare il prossimo 26 gennaio al referendum di fusione.

"Siamo convinti, dopo adeguato approfondimento, che le fusioni dei Comuni rappresentino un'opportunità e un valore per il territorio e che i vantaggi siano di gran lunga superiori ai problemi e alle difficoltà da superare" – hanno sottolineato Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, Franco Lorenzon, segretario generale CISL Belluno Treviso, e Carlo Viel, segretario generale UIL Belluno Treviso.
"La fusione in un unico Comune di circa diecimila abitanti permetterà, infatti, di raggiungere migliori risultati in termini organizzativi e di specializzazione del personale, effettuare una buona programmazione territoriale, avviare la semplificazione burocratica, dare luogo a economie di scala; razionalizzare e ridurre i costi amministrativi, di gestione, e legati alla rappresentanza istituzionale e politica".

"Il miglior utilizzo delle risorse esistenti – hanno continuato i segretari generali CGIL CISL e UIL - consentirà così di ricominciare a investire sulla quantità e qualità dei servizi rivolti ai cittadini, che altrimenti, in questo momento di tagli alla spesa e di mancati trasferimenti dallo Stato, verranno progressivamente meno. Ormelle e San Polo di Piave hanno tagliato la spesa in conto capitale in bilancio rispettivamente del 45% (-379.000 euro) e del 100% (-683.000 euro). A fusione avvenuta, grazie all'incentivo di 769.000 euro all'anno per 10 anni previsto dalla Legge per i Comuni che si uniscono, e alla possibilità di sforare il Patto di Stabilità per tre anni consecutivi, ci saranno risorse maggiori a disposizione e la possibilità di utilizzarle".

"A tale processo non mancano legittime resistenze, spesso legate a preoccupazioni che riguardano il rifacimento dei documenti anagrafici, che invece andranno a regolare scadenza, e la soppressione di una delle due sedi municipali, che resteranno entrambe attive sul territorio. Pochi tuttavia si domandano quanto costa stare fermi e quanto costa non fare nulla – hanno aggiunto Vendrame, Lorenzon e Viel – in altre parole quanto costa non accettare la sfida del cambiamento? Se non si affronta attivamente la questione, presto o tardi, la si dovrà subire con costi superiori. Non possiamo quindi aspettare passivamente un intervento generale di riordino – hanno concluso i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali - ma dobbiamo cogliere questa reale opportunità partendo dal nostro territorio".