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GIOVENTU BRUCIATA

Comunicati Segreteria - 20/09/2013

La stampa di questi giorni lancia l'ennesimo allarme sulla disoccupazione giovanile: per l'Istat la generazione under 35 avrebbe perso un milione di posti di lavoro.
Numeri impressionanti che ritroviamo anche a Treviso e nel Veneto.
Nella nostra regione, dove dall'inizio dell'anno si sono persi in totale 90.000 posti di lavoro, la disoccupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni) è più che raddoppiata, passando dal 10.6% del 2004 al 23,7% dello scorso anno e prevede di chiudere il 2013 perfino peggio.

E i giovani che anche riescono a trovare un lavoro spesso lo trovano precario e mal retribuito.
Una società che non si allarma per una situazione così drammatica delle giovani generazioni è una società destinata alla decadenza.
Le solite sterili polemiche, solitamente interessate perché vengono da chi ha proposto sempre e solo la ricetta della precarietà e dei bassi salari, sui giovani che rifiuterebbero lavori troppo duri o mal pagati si scontrano con l'evidenza dei fatti che possiamo verificare quotidianamente presso i nostri uffici per l'impego, nelle tante agenzie interinali o tra le migliaia di stagisti che lavorano gratuitamente.

Mentre la politica si occupa di seppur importanti questioni fiscali o di ormai ridicole questioni penali personali di un anziano leader, stiamo bruciando una intera generazione che viene umiliata e messa all'angolo.
Serve un piano straordinario rivolto ai giovani per creare buona occupazione: utilizzando al meglio le risorse comunitarie, integrando maggiormente i percorsi scolastici e formativi con il mondo del lavoro, investendo per davvero sull'apprendistato seguendo le buone pratiche in tal senso che vengono dalla germania, sostenendo organicamente le occasioni di autoimprenditorialità dei giovani con facilitazioni per l'accesso al credito, con forme cooperative come il co-working o con incubatori di start-up.