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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 23/01/2014

Il Sindacato sulla vertenza Electrolux: "Ci aspettiamo dalla proprietà scelte responsabili, che mirino al rilancio dell'azienda e il mantenimento dei posti di lavoro".
CGIL: "Basta operazioni al ribasso. Più contratti di solidarietà".
Il segretario generale: "Si apra insieme una fase che prenda in considerazione soluzioni in termini immediati, realistici, propositivi e positivi. Per tutelare l'occupazione si usi la solidarietà in modo espansivo sul territorio e si riporti all'80% la copertura INPS delle ore non lavorate".

"Electrolux oltre ad essere questione di importanza europea, deve essere contemporaneamente considerata una vertenza di carattere territoriale.
Difatti anche la pessima proposta avanzata dagli industriali di Pordenone va in questa direzione. Sembra però che il futuro del nostro territorio non si giochi sulle capacità imprenditoriali e su serie politiche industriali ma solo sul problema dell'alto costo del lavoro". Ha detto Giacomo Vendrame, segretario della CGIL di Treviso, intervenendo sulla vicenda dell'azienda di Susegana.

"Alla pari del ministro Zanonato – ha sottolineato il segretario generale della CGIL di Treviso – stiamo aspettando dalla proprietà delle risposte, che auspichiamo responsabili e che conducano all'intenzione di rivedere i piani di disimpegno dall'Italia, così da iniziare ad avviare una fase di vero rilancio per Electrolux. Sulla base dei contratti nazionali – ha aggiunto Giacomo Vendrame - siamo ben disposti a ragionare su accordi territoriali e aziendali che prendano in considerazione forme di welfare integrativo ma non avvalleremo nessun progetto che miri a scaricare interamente sui lavoratori il prezzo del rilancio competitivo di Electrolux o di altre aziende del territorio, sacrificando diritti e tutele".

"Un'azienda, infatti, non guadagna in competitività peggiorando le condizioni di lavoro dei propri dipendenti – ha ribadito Vendrame - piuttosto investendo proprio sul capitale umano, in tecnologia, e nella ricerca e sviluppo del prodotto.
Non possiamo permettere che si continui ad affievolire ulteriormente il mercato del lavoro proponendo operazioni al ribasso che non garantiscono l'occupazione e alla lunga, come si è constatato, peggiorano la qualità di vita delle nostre famiglie. Ogni qualvolta si presenta una congiuntura economica negativa la ricetta di questi giuslavoristi "preindustriali" pare sempre la stessa: sacrificare le condizioni dei lavoratori".

"Bisogna avviare una fase in cui si ragiona a livello territoriale di come mantenere l'occupazione in termini complessivi agendo in varie direzioni. Bisogna allargare l'utilizzo dei contratti di solidarietà per i lavoratori – ha continuato Vendrame - sia in termini difensivi, per mantenere l'occupazione, che espansivi, per creare nuova occupazione. Solo così riusciremo a risalire la china rispetto all'emergere diffuso della mancanza di lavoro. Infatti, promuovendo i contratti di solidarietà espansivi si dà modo alle realtà aziendali sane di assumere lavoratori disoccupati e stabilizzare lavoratori precari, quindi si riesce anche a generare buona occupazione. Questi – ha concluso Vendrame – sono i termini dentro i quali si può parlare di sgravio del costo del lavoro e le ragioni per le quali si deve lottare per cambiare la norma della Legge di Stabilità che porta dall'80 al 70% la copertura INPS delle ore non lavorate tramite contratti di solidarietà.