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ULSS 2, l’Azienda Zero fa shopping a Treviso

Comunicati Fp - 15/09/2017

La CGIL non sottoscrive accordo di recepimento d’intesa che riduce i fondi contrattuali dei lavoratori dell’Ulss Marca Trevigiana
ULSS 2, l’Azienda Zero fa shopping a Treviso
Il segretario della Funzione Pubblica, Ivan Bernini: “Accordo illegittimo, adiremo le vie legali. All’Azienda sanitaria trevigiana non resta nessuna autonomia. Ormai tutto si decide a Venezia”

 

“Con l’accordo firmato dalle organizzazioni sindacali e singoli componenti della RSU, ad eccezione della CGIL, l’Azienda Zero ha fatto shopping all’ULSS 2, che si finanzia con l’1% delle risorse dei fondi contrattuali dei lavoratori trevigiani, così decurtati stabilmente di oltre 400mila euro, pari al doppio del valore degli ipotetici 35 lavoratori trasferiti”. A riportarlo è Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso, che, allibito dai metodi attuati per arrivare alla firma dell’intesa e dalla conduzione dell’incontro dello scorso lunedì, quando, in faccia all’autonomia dell’Azienda sanitaria trevigiana, i vertici trevigiani sono stati palesemente esautorati dai rappresentanti “emissari” del Direttore alla Sanità e al Sociale della Regione Veneto.

“Quello che si è consumato nel corso dell’incontro di lunedì scorso non s’era mai visto prima - sottolinea il segretario generale FP CGIL di Treviso - adiremo le vie legali perché non vi è stato rispetto delle basilari normative contrattuali e della legge. Nello specifico, con il trasferimento delle somme destinate ai fondi contrattuali, circa 12mila euro per ciascun dipendente “virtualmente” trasferito, si sottraggono, ingiustificatamente, denari dalle tasche dei lavoratori trevigiani”.

“Una mossa che spazza via l’autonomia giuridica dell’Azienda ULSS - tuona Ivan Bernini - ormai depotenziata di qualsiasi forma e misura di potere decisionale. Per la nostra provincia non solo non si decide più nel territorio, ad Asolo e a Pieve di Soligo (le ex ULSS 8 e 7), ma neppure a Treviso, bensì a Venezia e per alcuni casi a Padova (dove ha sede l’Azienda Zero)”.

“Il paradosso è che si voglia vendere questo pessimo e irrispettoso accordo come l’unico modo per evitare esuberi nel trevigiano. Ma - si interroga Bernini - di che esuberi si parla se con il blocco delle assunzioni operato in questi anni mancano all’appello un centinaio di amministrativi rispetto alle previsioni della dotazione organica?”

“Per questo come CGIL trevigiana non abbiamo messo la nostra firma - conclude Bernini -, anzi ci muoveremo legalmente per far rispettare le leggi e ripristinare i regolari rapporti di contrattazione aziendale”.

 

Treviso, 15 settembre 2017

 

Ufficio Stampa


Bernini Ivan
Segretario Generale FP CGIL TREVISO